Il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità il parere preventivo per l’area dell’ex Mobilificio Cao, dopo un lavoro attento fatto dalla Commissione Urbanistica e un emendamento importante redatto da presidente e vicepresidente che aggiusta il tiro di una delibera trattata abbastanza superficialmente dalla Giunta Truzzu.
Oltre alla presa d’atto della non conformità del piano attuativo proposto con il PUC vigente sono stati inseriti gli indirizzi per la progettazione di quell’area strategica a cerniera tra il quartiere di Villanova e San Benedetto.
In Commissione Urbanistica è arrivato in discussione il parere preventivo sulla proposta di piano attuativo dell’area dell’ex mobilificio Marino Cao. Una nuova proposta per un’area strategica della nostra città su cui la passata commissione urbanistica aveva lavorato a lungo nel 2016 quando si prevedeva un programma integrato che contenesse la riqualificazione di tutta l’area del mercato di San Benedetto e in cui fossero chiari i benefici pubblici oltre a quelli privati dei proponenti.
In commissione ho chiesto che si possa esaminare il progetto di riqualificazione del Mercato di San Benedetto che l’amministrazione sta portando avanti con i fondi del PNRR (di seguito il link per scaricare il progetto di fattibilità tecnica ed economica approvato dalla giunta a dicembre e che non era ancora stato illustrato alla commissione) e che le prescrizioni che avevamo dato per l’intervento del 2016 siano tenute in considerazione. In particolare è importante che sia prevista una completa accessibilità alle aree pubbliche e private (ispirandosi al design for all, eliminando l’utilizzo dei servi scala per risolvere i dislivelli ma progettando secondo i canoni della progettazione universale che non prevede ghettizzazioni nei percorsi dei disabili) ed evitando la vergogna della vicenda di Palazzo Doglio (in cui le persone con disabilità non possono accedere da piazza Ichnusa nonostante il consiglio comunale lo abbia richiesto da subito), che sia possibilmente prevista una quota di edilizia sociale per realizzare un mix sociale tra gli abitanti che ci andranno a risiedere, un impegno a rendere facilmente accessibile pedonalmente dal quartiere di San Benedetto verso Villanova e una attenzione ai parcheggi una cui quota saranno destinati ai residenti. Infine l’inserimento del Vincolo della Soprintendenza sul giardino storico e le pertinenze della Villa Vivaldi Pasqua.
Durante il sopralluogo la maggioranza è stata parecchio vaga sui confini del vincolo ministeriale sull’area, senza esplicitare che là dove i proponenti hanno inserito la parte dei parcheggi (comunque insufficienti) era proprio l’area che deve essere tutelata secondo le prescrizioni della Soprintendenza.
Ma soprattutto il lavoro in Commissione Urbanistica è stato importante per poter visionare il progetto del nuovo Mercato di San Benedetto (che a quanto hanno dichiarato anche gli altri consiglieri non era stato ancora approfondito nelle altre commissioni. Abbiamo richiesto di vederlo perché la trasformazione dell’area dell’ex mobilificio non può prescindere da ciò che l’amministrazione ha previsto per il principale intervento PNRR gestito dal Comune di Cagliari (finanziamento da 31 milioni di euro) che ne trasformerà anche gli spazi esterni.
Grazie a questi approfondimenti è stato redatto l’emendamento e vi lascio qua l’articolo con la spiegazione di quanto fatto nel 2016 (in collaborazione con Francesca Ghirra Rosanna Mura , Benedetta Iannelli , Roberto Tramaloni , Alessio Alìas e in continuità con il lavoro della precedente amministrazione con Andrea Scano ) perchè la superficialità con cui vengono trattati alcuni argomenti importanti non può essere accettata.
si propone di emendare la proposta di deliberazione nei seguenti termini inserendo alla fine della premessa prima di “ delibera” quanto segue:
considerato
1. che il PPR classifica l’area in oggetto “Espansioni fino agli anni 50”, disciplinata dagli artt. 67, 68 e 69 delle NTA che prevedono per tali ambiti le seguenti prescrizioni e indirizzi:
– l’azione della pianificazione comunale deve essere essenzialmente rivolta al consolidamento dell’impianto urbanistico, al mantenimento e alla riqualificazione dei caratteri architettonici, alla risoluzione delle aree di contatto, sia nei confronti dell’insediamento storico che delle successive espansioni, alla riorganizzazione e integrazione dei servizi alla popolazione;
– deve considerarsi prioritaria la predisposizione della pianificazione particolareggiata comunale degli spazi pubblici, dei servizi, del verde e del decoro urbano. In ogni caso deve mantenersi o ripristinarsi un rapporto di congruenza fra edificazione e spazio pubblico; – le densità edilizie vanno determinate sulla base di quelle dell’impianto originario, tenuto conto delle modificazioni intervenute nelle fasi di consolidamento;
– i regolamenti edilizi e le norme tecniche di attuazione dei PUC devono prescrivere le procedure per approfondire la conoscenza del contesto, della domanda sociale e per la valutazione dell’entità e qualità delle trasformazioni da programmare. In ogni caso, per ogni intervento di ristrutturazione edilizia o di nuova costruzione, sia pubblico che privato, anche se interessante un solo lotto, deve essere richiesta una precisa documentazione (grafica, fotografica e “storica”) del contesto in cui è inserito, esteso all’unità urbanistica (isolato), atta ad evidenziare lo stato attuale e le trasformazioni indotte; – tutti gli interventi, sia pubblici che privati, devono essere orientati alla riproposizione e valorizzazione dell’impianto urbanistico-edilizio in rapporto alla configurazione paesaggisticoambientale e storica della città. In tale disegno dovranno essere individuati gli elementi architettonici da mantenere, nonché le tecniche ed i materiali costruttivi da impiegare;
2. che, secondo le disposizioni contenute nello stesso PPR, gli interventi previsti negli ambiti “Espansioni fino agli anni 50”, che costituiscono parte dell’Edificato urbano, devono essere conformi anche alle prescrizioni previste per l’Assetto insediativo e in particolare:
– conformare ogni nuova costruzione o trasformazione dell’edificato esistente al principio di armonizzazione delle architetture e delle facciate con il contesto;
– orientare le modalità di trasformazione del territorio secondo canoni di urbanistica sostenibile e architettura di qualità e bioarchitettura, favorendo il recupero delle tecniche costruttive tradizionali con l’impiego dei materiali locali e promuovendo modalità costruttive finalizzate a conseguire un risparmio energetico e a migliorare le condizioni di benessere naturale e del comfort abitativo all’interno degli edifici;
– ricercare la rigenerazione dell’insediamento urbano in tutte le sue componenti costitutive spaziali e figurative, a partire dalle matrici ambientali e storiche che ne determinano la configurazione;
– prevedere l’integrazione e connessione delle aree disponibili già acquisite o da acquisire finalizzate alla definizione della struttura ambientale dell’insediamento;
– ricostituire il tessuto connettivo ambientale dell’insediamento urbano, sia con riferimento agli interventi di consolidamento, sia di trasformazione e restauro;
3. che le aree oggetto della proposta ricadono all’interno della “Fascia costiera” del PPR, cosi come definita dall’art. 19 delle relative NTA, per cui, nel rispetto di tale vincolo, l’approvazione della proposta è subordinata alla preventiva acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica ex art. 9 della L.R. 28/98;
4. che la localizzazione dell’area d’intervento, limitrofa al quartiere storico di Villanova, ricadente nella “Fascia costiera” del PPR vigente, in area nella quale la realizzazione degli interventi è subordinata all’acquisizione dei nullaosta paesaggistici, è tale da richiedere la redazione di una pianificazione di alta qualità paesaggistica che garantisca di preservare le visuali verso il Castello;
inserendo nella parte dispositiva prima del punto “5)” quanto segue:
A. di prendere atto che la proposta di Piano attuativo finalizzata a riqualificare l’area dell’ex Mobilificio Marino Cao riveste un interesse pubblico per quanto riguarda il modo in cui risolve le connessioni con l’intorno, caratterizzato, a monte, dall’edificato storico di Villanova e, a valle, separato dalla via Bacaredda, dalla presenza di importanti plessi di servizi cittadini quali il Mercato di San Benedetto, il Teatro Lirico con il Parco della Musica e la Villa Muscas;
B. la localizzazione dell’area d’intervento, a ridosso del Centro storico (quartiere Villanova) nel versante orientale, è tale da richiedere una pianificazione di adeguata qualità paesaggistica con tipologie edilizie in progetto da verificare in funzione dei livelli di percezione del nuovo edificato e al fine di ottenere alte valenze di qualità delle architetture che dovranno caratterizzare in maniera non invasiva il comparto territoriale in oggetto; è necessario che l’assetto distributivo dei volumi assicuri una adeguata permeabilità nelle viste verso il Castello; in particolare il proponente deve aver cura che dalla quota del Mercato rimangano percepibili gli edifici storici del quartiere di Villanova, andando semmai a coprire quegli edifici incongrui rispetto al contesto di più recente edificazione;
C. le cessioni a parcheggi pubblici dovranno essere opportunamente dimensionate al fine di risolvere le problematiche del contesto; in particolare si dovrà tenere conto dell’intervento di riqualificazione del Mercato di San Benedetto, che prevede di ridurre gli spazi per la sosta attorno allo stesso, e della possibilità di dotare i residenti del quartiere Villanova e della zona intorno al Mercato di una quota di parcheggi interrati riservata, da poter assegnare a canone agevolato; in tal senso si dovrà rendere accessibile dal quartiere di Villanova (parte alta di via San Rocco), con percorsi pedonali, il piano dei parcheggi e gli spazi pubblici in superficie e inoltre dovrà essere verificata la congruità del numero dei nuovi parcheggi rispetto a quelli che si prevede di eliminare nella zona intorno al Mercato;
D. il Piano attuativo dovrà contenere la redazione di un progetto urbano di elevata qualità architettonica e paesaggistica, riscontrabile attraverso adeguate elaborazioni, simulazioni fotorealistiche ed efficaci norme di attuazione in grado di garantire la qualità anche nella fase attuativa; dovrà altresì garantire una completa accessibilità alle aree pubbliche e private attraverso soluzioni prive di barriere architettoniche che non implichino l’utilizzo di servi scala;
E. le soluzioni progettuali dovranno privilegiare l’utilizzo di materiali ecocompatibili e prevedere l’estensione minima possibile delle superfici impermeabili anche grazie all’utilizzo di materiali drenanti; dovrà, inoltre, favorire la socialità in una piazza a vocazione pubblica, prevedere la presenza di aree ombreggiate, con l’inserimento di vegetazione e/o sistemi di ombreggiamento, nell’ottica del miglioramento delle condizioni di comfort e, infine, prevedere la possibilità di seduta primaria (panchine) in modo da assicurare la vitalità del luogo;
F. la pianificazione sia conforme con gli articoli del PPR richiamati in premessa e, in particolare, sia coerente con i canoni dell’urbanistica sostenibile, della bioarchitettura e dell’architettura di qualità, favorendo l’utilizzo di modalità costruttive finalizzate a conseguire un risparmio energetico e a migliorare le condizioni di benessere naturale e comfort all’interno degli edifici;
G. il Piano attuativo dovrà contenere la redazione di uno studio trasportistico atto a valutarne gli impatti derivanti dall’incremento del carico antropico e a prevedere adeguati interventi di mitigazione, tenendo in considerazione sia il trasporto privato, che il trasporto pubblico e la mobilità ciclo-pedonale;
H. il Piano attuativo rispetti il vincolo apposto con Decreto n. 69 del 23 aprile 2012 dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna al bene denominato “Villa Vivaldi Pasqua ora Cao con giardino e pertinenze” dichiarato di interesse particolarmente importante ai sensi dell’art. 10, comma 3, lett. a, del D.Lgs 42/2004.
Emendamento alla proposta di deliberazione n 156/2023 protocollo 320341 del 07/11/2023