TECNOCASIC: OCCASIONE DI CRESCITA SE SI INVESTE IN RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE

L’audizione in commissione bilancio dei dirigenti del Tecnocasic ha evidenziato come negli ultimi 5 anni ci sia stata una progressiva drastica riduzione dei volumi dei rifiuti. Una bella notizia per la nostra città perché dimostra il successo dal punto di vista ambientale del passaggio al sistema di raccolta porta a porta del comune di Cagliari. E una sfida cruciale per l’azienda pubblica che offre servizi di trattamento di rifiuti solidi urbani, speciali e tossici-nocivi, di fanghi biologici e di origine industriale e di acque reflue, nel cuore della laguna di Santa Gilla.
La Tecnocasic è infatti una società in house a capitale interamente pubblico totalmente partecipata dal Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari (CACIP).

Ovviamente l’introduzione del nuovo sistema a Cagliari ha causato la diminuzione del fatturato per Tecnocasic che ha chiuso in perdita il bilancio 2019 e 2020 con 5 milioni di fatturato in meno.
Il prezzo a tonnellata definito nel 2013 dall’assessorato regionale alla Difesa dell’ambiente era di165 euro, per una tariffa valutata su una produzione di 130.000 tonnellate di secco. Nel 2019 sono state prodotte solo 90.000. Contando che l’impianto produce 30mila tonnellate di scorie che vengono portate fuori dalla Sardegna per il riciclo che noi non siamo in grado di fare.
L’azienda pubblica ha previsto un piano di rientro per risanare bilancio entro il 2023 con il supporto Consorzio industriale (CACIP) e contributi Regionali per azienda energivora.

Occorre rinnovare gli impianti per lo smaltimento dei liquidi e occorre lavorare sul riciclo della plastica e della carta.
Negli ultimi tre anni simo passati da 53.021 tonnellate di secco del 2018 a 17.953 tonnellate nel 2020 (-63%) e dal conferimento di 14.174 tonnellate di umido a  22.020 nel corso dello scorso anno ( +55%). Dell’umido la maggior parte attualmente finisce nel termovalorizzatore per produrre energia e sono una piccola parte diventa compost per fertilizzare.

Nel momento in cui Cagliari aumenta del 63% il livello di raccolta differenziata e l’Europa con il Next Generation EU chiede al nostro Paese di investire quasi la metà dei fondi per la green economy e l’economia circolare serve che le migliori competenze collaborino con le società pubbliche che gestiscono nei fatti lo smaltimento dei rifiuti e creino un sistema capace di stimolare anche il mercato privato per creare lavoro sano in un settore in rapidissima espansione. Una sfida per tutta la Città metropolitana e per la Regione Sardegna.