Cara Ministra Paola De Micheli,
il Porto Canale di Cagliari è un’opera strategica per lo sviluppo di tutta la Sardegna: finanziato negli anni da ingenti risorse pubbliche (quasi mille miliardi delle vecchie lire) rappresenta una delle infrastrutture strategiche per lo sviluppo ed il rilancio del sistema economico dell’intera isola e del Mediterraneo occidentale. Come è noto, da oltre un anno il terminal container, fiore all’occhiello dello scalo e per circa 10 anni snodo strategico del traffico mondiale di contenitori, ha sospeso la propria attività e versa in uno stato di crisi nera che, se non risolta, si riverbererebbe non solo su tutta l’economia dell’isola (le imprese manifatturiere, per accedere ai principali mercati esteri, avrebbero un ulteriore aggravio di costi pari al 10-30% per assenza di connessioni diretta), ma sull’intero sistema portuale nazionale, in quanto verrebbe a mancare uno dei porti strategicamente più importanti dell’intero ambito mediterraneo.
Tale crisi, inoltre, rischierebbe di vanificare la recente azione corale che ha coinvolto unanimemente tutti i livelli istituzionali in sinergia con le parti sociali e gli operatori del settore, che ha consentito, negli scorsi mesi, di risolvere la questione della mancata autorizzazione paesaggistica per la sua costruzione che ne inibiva la possibilità di realizzare alcuni importanti investimenti fondamentali per il suo rilancio.
Purtroppo oggi i 350 lavoratori dopo due anni di cassa integrazione si trovano in seria difficoltà in quanto non sono state ancora completate le procedure di gara del recente bando internazionale, nè si intravedono, a breve, una ripresa delle attività.
Il Consiglio Comunale di Cagliari all’unanimità ha votato un ordine del giorno che sollecita il Governo affinchè intervenga al più presto per la tutela e la valorizzazione delle professionalità dei lavoratori del porto che rappresentano un patrimonio per gli eventuali futuri investitori, tanto da poter rendere lo scalo ancora più appetibile, attraverso l’istituzione di un’Agenzia sul modello di quanto fatto a Taranto: tale indicazione è stata inoltre recentemente caldeggiata dalla stessa Autorità di Sistema Portuale ed appare strategica per il mantenimento del livello di professionalità dei lavoratori, per la loro tutela e la loro ricollocazione nel caso auspicato riavvio delle attività.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico crede poi che il Porto Canale non possa essere in alcun modo escluso dagli investimenti che si stanno programmando per il Next Generation EU: in un mercato del trasporto marittimo sempre più competitivo, tale scalo ha bisogno, per il ruolo strategico che ricopre, di poter disporre di investimenti infrastrutturali ed immateriali e che ne possano rilanciare l’attività migliorandone l’efficienza, facendo si che Cagliari possa reinserirsi all’interno nei principali network mondiali di trasporto, riassumendo il ruolo di hub strategico che anche la pianificazione europea gli riconosce (classificato come “Core” nel sistema delle reti TEN-T).
Pertanto Le chiediamo che il ministero da lei guidato si attivi in prima linea per rendere possibile la creazione di una agenzia per la tutela e valorizzazione dei lavoratori e per sfruttare per questa infrastruttura strategica le opportunità offerte dal Next Generation EU.
21 Dicembre 2020
I consiglieri del Partito Democratico di Cagliari
Matteo Lecis Cocco Ortu, Fabrizio Marcello, Rita Polo, Guido Portoghese, Camilla Soru