Cagliari è una città importante al centro del Mediterraneo e in un momento di transizione per l’Europa può indicare la direzione del domani. Chi si candida ad amministrarla deve avere la capacità di una visione ampia ed inclusiva, che appartiene naturalmente alla generazione che ha il futuro davanti e a chi in questi anni si è sporcato le mani con passione e generosità.
Consapevole di questo, ho proposto la mia candidatura a sindaco per le primarie del centrosinistra. L’ho proposta nelle direzioni del Partito Democratico, sapendo che sono in corso scelte complesse e che l’ottimo è nemico del bene. Mi sono messo a disposizione perché proprio adesso è il momento di attivare da subito le energie di tutti in un cammino collettivo come solo le primarie sanno fare.
Ho sempre creduto nella partecipazione attiva e nell’impegno civico, declinato nella tutela del bene comune che rappresenta l’interesse di tutti. Ho cercato di applicare questi principi vivendoli in prima persona nell’amministrazione Zedda come consigliere comunale, un’esperienza politica importante che mi ha visto presidente della commissione urbanistica.
Non ho mai rinunciato a coniugare concretezza e ideali, lavorando per la Conservatoria delle Coste, sostenendo le battaglie ambientaliste di Sardegna Democratica e vivendo nel contempo come tanti le difficoltà del mondo delle partite iva: tanto lavoro, entusiasmo e nessuna tutela.
Ho fondato il Circolo Copernico, coordinato per quattro anni il laboratorio di partecipazione politica e girato la Sardegna affrontando il fenomeno dello spopolamento delle aree interne dell’isola per cercare risposte a uno dei fenomeni che nel rapporto con la città metropolitana di Cagliari può trovare soluzione.
Sono stato fra gli organizzatori del primo “Slot Mob” che incoraggia la scelta consapevole del consumatore verso gli esercizi che sostituiscono il gioco d’azzardo con momenti di socializzazione. Infine con “MANO” nell’ambito delle iniziative per Cagliari capitale europea della cultura, ho attivato un progetto di rigenerazione urbana a Santa Teresa: perché i grandi cambiamenti nascono spesso dal basso, nella dimensione dell’impegno individuale e collettivo che accompagna il ruolo dell’amministrazione pubblica.
Le primarie possono essere uno strumento per continuare questo percorso e chiedere alla comunità di prenderci per mano per costruire un programma condiviso. Questo è il valore della politica, questa è l’idea di città in cui credo e sulla quale da oggi proverò a misurare il mio impegno, con l’entusiasmo di sempre e con chi vorrà esserci.