Ora è tempo di scelte. Il centrosinistra ha poche ore per scegliere in che modo individuare chi avrà l’onere di guidare la coalizione in occasione delle prossime amministrative. Per me, senza se e senza ma, la scelta è di un percorso che preveda le primarie in cui sia lasciata agli elettori di centrosinistra la parola per indicare chi meglio di altri potrà vincere le elezioni comunali. I tempi ci sono se i partiti assumono nelle prossime ore decisioni chiare e conseguenti. Non si deve avere fretta, ma non si deve perdere tempo.
La notizia delle dimissioni di Massimo Zedda da sindaco di Cagliari e del voto in città in occasione delle elezioni europee del 26 maggio era nell’aria da alcune settimane e adesso è diventata una realtà.
La prima sensazione che percepisco nei volti e negli sguardi preoccupati delle compagne e degli amici che ho incontrato subito dopo la diffusione di questa notizia è di preoccupazione. Preoccupazione per la possibilità di disperdere il grande patrimonio di buon governo che abbiamo costruito in questi otto anni, con una amministrazione improntata sulla serietà e sulla concretezza nell’azione politica.
Un patrimonio di buona amministrazione e di buoni amministratori, cui tutti riconoscono l’impegno disinteressato per il bene comune e la generosità nello svolgere il proprio ruolo.
Ma è una preoccupazione che dura pochi secondi e si trasforma nella consapevolezza che quanto fatto abbia un valore politico importante, apprezzato dai cittadini cagliaritani e premiato anche nel voto delle ultime regionali.
In Italia tira un forte vento a trazione salviniana, in cui i messaggi semplificati legati all’individualismo, alla paura, alla chiusura sembrano essere più efficaci di quelli della solidarietà, dell’intrapresa collettiva e della apertura alle diversità, all’Europa e al Mediterraneo.
A Cagliari però il consenso rispetto al nostro operato è forte, e ancora più forte è la volontà di tanti a dare una mano per portare avanti e migliorare l’esperienza progressista di Cagliari.
E portarla avanti mettendo al primo posto le persone. Ancora più di quanto la politica ha fatto fino ad oggi.
Prima le persone è il messaggio fortissimo lanciato dalla piazza antirazzista di Milano del 3 marzo, il giorno prima delle primarie che hanno incoronato Nicola Zingarettisegretario di un partito democratico che si propone di lasciare l’elitario centro storico romano per aprire sedi nelle periferie delle nostre città, sedi ibride in cui insieme agli spazi per i dipendenti del Pd trovino spazio luoghi per la cultura e per i giovani, per studiare, lavorare, confrontarsi e soprattutto ascoltare.
Prima le persone è l’approccio che il centrosinistra cagliaritano dovrà avere per continuare a migliorare la vita nella nostra città. Il coinvolgimento attivo delle persone e del mondo delle imprese e del terzo settore dovrà essere la priorità per camminare sulla strada della sostenibilità ambientale e sociale che abbiamo intrapreso con la programmazione di importanti investimenti che i prossimi anni trasformeranno molti quartieri della città per anni dimenticati, dai centri alle periferie, da Is Mirrionis a San Michele, da Pirri a Sant’Elia, da Calamosca a Sant’Avendrace. E con un rapporto generoso e sinergico con tutti i comuni della città metropolitana.
In Sardegna il fronte democratico, ecologista, antirazzista, solidale, autonomista ed europeista del centrosinistra può trovare candidature che lo rappresenti al meglio. Può trovarle per il Parlamento europeo e soprattutto può trovarle per i sindaci di Cagliari, Sassari e degli altri comuni che andranno al voto. Io ci credo e mi metto in gioco per questo.
Matteo Lecis Cocco Ortu